mercoledì 19 giugno 2013

Il mio scritto di italiano, come è andata la mia prima prova


Non è andata benissimo, ma nemmeno malissimo. Nella prima prova, quella d'italiano, ho preso 9/15, che è un po' un 5 e mezzo.

Speravo di più, ma solo perché mi piaceva leggere e scrivevo sul giornalinodel liceo. Ovviamente leggere non faceva di me un bravo scrittore di temi, lo so.

Era l'estate del 2007, c'era appena stata la riforma e la commissione d'esame era metà interna e metà esterna. La prof di italiano era interna. Meglio così, ho pensato, perché tanto la matematica è la matematica e la fisica è sempre la fisica, ma italiano (e storia, e filosofia) dipende da chi te lo insegna... illuso.
Poi sia chiaro, la prof poteva darmi 10/15, visto che tanto non l'avrei più rivista, ma non credo sia questo il punto. L'ho rivista l'anno scorso, quando sono passato dal mio vecchio liceo. Era dimagrita, io ingrassato (di poco, ma tant'è).

Allora, c'era un'analisi testuale su un canto del paradiso. Non l'ho fatta. Un paio di amiche l'hanno fatta, ricordo che loro studiavano tutto e una di loro ha preso 100 (l'unica nella mia classe a prendere cento). Ricordo che era su Dante e quando l'ho letta ho pensato "ma porco cazzo". Perché in Italia va così, bisogna studiare Dante per tre anni (terza inferno, quarta purgatorio, quinta paradiso - con tanto di filmato di benigni che recita il 100° canto). Poi fa niente se non conosci Gadda, Pasolini, Fruttero e di Pirandello sai dire "era siciliano, ha vinto il Nobel, Camilleri si ricorda che Pirandello era un amico di sua nonna".

Io il paradiso l'avevo praticamente evitato per tutto l'anno, e anche la prof non ci aveva dato molta importanza. Mi sembra che molti puntassero su Verga ( o era Carducci?) perché c'era il centenario di qualcosa. Ma nella mia testa avevo già deciso "nessun tema, vada per l'articolo di giornale".

Perché niente tema storico? Avreste dovuto conoscere la mia prof di stori a e filosofia. Brava e dedicata, mi ha anche regalato un portamatita d'argento (che conservo con affetto) ma non avrei mai voluto che correggesse un mio tema. Forse il tema di storia era su qualcosa inerente il colonialismo e il post-colonialismo. Noi avevamo appena finito la seconda guerra mondiale (tipo l'ultima settimana).

Ricordo che con gli amici di altre classi scherzavo e dicevo "voi che sapete, poi com'è andata a finire la storia di Hitler?".
È andata a finire bene, Hitler è stato ucciso.
Da chi?
Da Hitler.
Oh, che bravo. 

Ambito storico-politico. Si parlava della costituzione e della sua nascita Noi non avevamo appena finito la seconda guerra mondiale. Di costituzione non sapevo un cazzo. Calamendrei? Chi? Sapevo tutto dello statuto albertino e della nascita della repubblica romana. Ancora una volta, ma questa volta con ritardo, Benigni ci avrebbe fatto fior fiore di serata. Mio fratello, che se va bene farà la maturità tra due anni, è fortunato ad avere Benigni che gli spiega tutto.

Ambito tecnico-scientifico. Non l'ho nemmeno letto.  
http://i.imgur.com/1dSXq0M.gif_____FRIDAY_WILL_BE_A_GOOD_DAY!!!

Ambito letterario(-artistico?), c'era Leopardi, Foscolo, Pascoli e Elsa Morante. Mi stavano tutti sul cazzo, tranne la Morante che non sapevo nemmeno chi fosse. Saltato anche quello. Era qualcosa tipo "i perscorsi dell'anima". Forse potrei rifarlo adesso, se qualcuno mi pagasse. Svolgimento: Pagami and I get shit done. Leopardi ora mi piace, Pascoli no, della Morante so poco (che comunque è più di zero, perché bisogna sapere tutto Dante ma pazienza se poi non sai cosa scrivere nel tema d'ambito lettario perché Elsa Morante è un nome come gli altri).

Quindi, ho optato per il saggio breve - articolo di giornale. L'avrei fatto quasi in ogni caso perché era dalla quarta superiore che facevo soltanto articoli di giornale o saggi brevi durante i temi in classe (tranne quando ero obbligato a fare le analisi testuali, che odiavo, perché la critica ruba la magia della lettura).

E poi, l'ambito socio-economico mi piaceva. Era qualcosa sui diritti, sulla legalità, sul potere coercitivo dello stato (come punire, perché... con quale autorità). I temi mi interessavano perché come tutti gli studenti che si appassionano un po' dell'attualità, ero incazzato con gli usa e il nostro governo (Prodi!) per le guerre in Iraq e Afghanistan, era il periodo delle manifestazioni contro il Dal Molin (allargamento della base militare americana a vicenza) e poi c'era il tema dei diriti degli omosessuali (pacs, dico... chi ne parla più?).

Poi c'era tutta la faccenda della Diaz e di Bolzaneto, uno stato contro se stesso... ricordo che avevo molto da dire.

Ma sapevo anche che non avrei potutto dirlo tutto così, perché sarei stato "imparziale". Ora, col tempo, ho imparto a fottermene e dire quello che penso nel modo più chiaro possibile. Perché i lettori non sono stupidi, né dei neonati, leggono e poi si fanno le loro idee. Leggono dell'altro e poi decidono cosa tenere e cosa no.

Ovviamente questo non te lo insegnano.

Ho deciso di fare un articolo di giornale che recensiva un ipotetico spettacolo teatrale di Paolo Rossi. All'epoca andavo matto per Paolo Rossi. Mi ero scaricato i suoi spettacoli e un'amica (che ora sta a Parigi) mi aveva galvanizzato molto tipo "finita l'estate andiamo a trovarlo a milano, ho l'indirizzo". Figata.

Poi Paolo Rossi l'ho incontrato qualche volta a Milano. Un po' una delusione, ma forse non era ubriaco abbastanza. Comunque stima.

http://i.imgur.com/2kB2xCe.gif
Beh, recensisco questo inesistente spettacolo di Paolo Rossi che parla di legalità, corruzione, poteri dello Stato e gli faccio dire quello che penso, cioè, se ben ricordo, qualcosa tipo "incarcerate i più deboli (ricodavo le leggi fini-giovanardi e bossi-fini) ma lasciate liberi i peggiori (presidenti delle squadre di calcio che evadono milioni, Silvio Berlusconi, guerre criminali...). con quale coraggio parlate di giustizia" Uno stato giusto è giusto con tutti, non ha due pesi e due misure.

4 o 5 facciate, ho finito in 5 ore.
Dopo pranzo sono andato a ripassare matematica per il giorno dopo. Matematica è andata bene, credo di aver preso 12/15 e 13/15 nella terza prova (fisica, arte, inglese, storia, latino).

La prof mi ha detto che il tema non l'aveva convinto e che esprimevo troppo il mio punto di vista. C'era qualche erorre e poi dai... Paolo Rossi... Come se le mie opinioni non contassero, come se "maturità" volesse dire fare quello che gli altri si aspettano. Forse è questa la lezione...

Ecco, secondo me l'esame di maturità vada completamente abolito, non serve e non fa giustizia. Una mia amica è stata ammessa all'esame e poi è stata bocciata. Crudeli e stronzi. Un'altra ha preso 95, ma si meritava 100. Significa mortificare una persone e i suoi sforzi.

"ma la matematica non guarda in faccia a nessuno, se la somma dei punti... ". La matematica un cazzo. Parlano di voti in termini crediti e debiti, come se l'istruzione avesse a che fare con le banche. I professori sono una pedina del sistema, ma se fossi professore (e credo che non lo sarò mai (ma chissà!)) promuoverei sempre tutti. Perché è all'università che si impara qualcosa e poi lavorando. Ma non ho voglia di stare qui a parlare di questo.

Alla fine sono uscito con 85/100, che è un signor voto (almeno per me). Era poco di più di quello che meritavo se facevo le medie matematiche, ma in 5 anni sono cresciuto. In seconda superiore ero una testa di cazzo, poi il tempo, i libri e gli amici hanno tirato fuori qualcosa di meglio.

Ora sono sempre uno stronzo, ma credo di non avere imparato nulla dalla maturità, se non che il mondo è ingiusto e a volte ci sono delle battaglie inutili che siamo chiamati a combattere.

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