lunedì 11 marzo 2013

Sette piani - una storia già (s)vista


Quando ho letto (che bello leggere!) che la triste malattia agli occhi di Berlusconi gli ha impedito di andare in tribunale, tra me e me ho pensato "speriamo non faccia la fine del povero personaggio del racconto Sette Piani di Dino Buzzati".

Così, con funzione apotropaica, provo a parodiarne alcune parti, affiché il racconto (finzione) sollevi dalla malattia (realtà) il povero cieco brianzolo, in modo che possa tornare presto nel suo habitat naturale, il foro di Milano.

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Dopo un giorno di viaggio in auto blu, Silvio B. arrivò, una mattina di marzo*, alla città dove c'era il famoso San Raffaele del Monte Tabor. Benché avesse soltanto una leggerissima forma di uvetite, Silvio B. era stato consigliato di rivolgersi al celebre sanatorio privato lombardo, dove non si curava che quell'unica malattia.

Quando lo scorse da lontano – e lo riconobbe grazie alla cupola ingombrante e pacchiana, Silvio B. ebbe un'ottima impressione. Il bianco edificio a sette piani era solcato da regolari rientranze che gli davano una fisionomia vaga da pio albergo. Dopo una sommaria visita medica, in attesa di un esame più accurato, Silvio B. fu messo in una gaia suite ed ultimo piano. Tutto era tranquillo, ospitale e rassicurante.

Silvio B. si mise subito a letto e, accesa la lampadina sopra il capezzale, cominciò a leggere una copia del modulo per il rimborso dell’IMU… Poco  dopo entrò un'igienista dentale per chiedergli se desiderasse qualcosa…

Il resto del racconto lo trovate qui.

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